Carta di credito con fido

Procedura celere

 

L’instabilità globale e la minaccia dei dazi frenano l’economia lombarda


La crescita del Pil lombardo per il 2025 è rivista al ribasso, con una stima attuale del +0,8% rispetto al +1,1% previsto all’inizio dell’anno.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

A incidere negativamente sulle prospettive di crescita è l’estrema incertezza che caratterizza il contesto economico e commerciale globale, aggravata da una politica protezionistica caotica e imprevedibile adottata dall’amministrazione Trump, oltre che dagli equilibri precari determinati dai conflitti ancora in corso. Sono queste alcune delle principali evidenze del booklet economia a cura del centro studi di Assolombarda.

“L’incertezza è nemica delle imprese: blocca gli investimenti e compromette la crescita – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda -. I dazi, anche se solo annunciati, condizionano la fiducia degli imprenditori, con inevitabili ricadute negative. Qualora ci fosse una guerra commerciale, sarebbero a rischio miliardi di euro di export: basti pensare solamente al valore delle esportazioni lombarde verso gli Usa, pari a 13,7 miliardi di euro. Per questo, il nostro appello è quello di trovare al più presto un accordo con gli Stati Uniti a livello Europeo e, parallelamente, di stringere collaborazioni per aprirsi a nuovi mercati. Ribadiamo, inoltre, la necessità di intervenire per abbassare il costo dell’energia e per stimolare gli investimenti, mettendo più risorse su strumenti come Industria 4.0. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare la nostra manifattura, che già nel 2024 si è rivelata in difficoltà: è un elemento strategico per la tenuta sociale del territorio e del Paese”.

L’espansione lombarda per l’anno in corso, per quanto debole, beneficerà di una ripresa dei consumi e del sostegno dei servizi. Allo stesso tempo, la fase negativa del manifatturiero continuerà anche nel 2025: l’auspicata ripartenza della domanda estera, infatti, è ora inevitabilmente messa in pericolo dalle ricadute delle politiche commerciali americane. La previsione per il Pil lombardo resta comunque sopra la media nazionale, +0,6% nel 2025 (anch’essa rivista dal +0,7% stimato a inizio anno), anche se è più colpita dall’evoluzione del contesto globale. Guardando ai prossimi mesi, i segnali positivi arrivano dal rientro dell’inflazione (al netto di eventuali inasprimenti dovuti alla guerra commerciale) e dagli ulteriori tagli della Bce ai tassi d’interesse, che favoriranno rispettivamente consumi e investimenti.

Le previsioni sull’andamento dei macrosettori indicano, anche per il 2025, un traino della crescita da parte dei servizi. Per il valore aggiunto dell’industria lombarda si prevede invece una contrazione dello -0,9%, più contenuta rispetto al totale italiano (-1,1%) e anche alle attese di gennaio (-1,2%). Sebbene le nuove politiche sui dazi avranno ripercussioni maggiori sulla manifattura, l’incertezza grava anche sui servizi, previsti in espansione dell’1% in Lombardia, ma rivisti nettamente al ribasso rispetto allo scorso gennaio (quando ci si attendeva un +1,9%). Sul finire dell’anno, le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina potrebbe dare maggiore slancio ai servizi alle persone, già in forte crescita specialmente nel comparto alberghiero e della ristorazione. Per concludere il quadro settoriale, si prevede che il valore aggiunto delle costruzioni scenda di due punti percentuali nel 2025.

Oltre alla spinta dei servizi, i consumi si confermano un elemento chiave della crescita lombarda nel 2025, con una espansione prevista all’1,3% (più dell’1% nazionale). Anche in questo caso, tuttavia, c’è stato un ridimensionamento delle aspettative rispetto a quanto atteso a inizio anno: il recupero del reddito disponibile reale sembra essere bilanciato da una crescente incertezza, che potrebbe mantenere elevata la propensione al risparmio delle famiglie.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Nonostante questa instabilità nell’evoluzione del quadro economico, si prevede che l’occupazione continui ad aumentare nel 2025, di fatto in linea con l’andamento del Pil: +0,9% in Lombardia (in linea con il +0,8% previsto a gennaio), poco al di sopra del +0,7% italiano. Nell’anno in corso proseguirà quindi il trend positivo del mercato del lavoro lombardo, giunto a un nuovo massimo storico per numero di occupati nel 2024.

In questo quadro si inserisce la minaccia dei dazi americani. Nel 2024 la Lombardia ha esportato negli Usa beni del valore di 13,7 miliardi di euro, pari all’8,4% dell’export complessivo, una quota inferiore al 10,4% italiano. Tra i settori più esposti emergono alimentare (mercato americano pari all’11,5%), farmaceutica (11,5%), moda (11,4%), apparecchi elettrici (11,1%), e meccanica (9,9%). Moda e meccanica sono anche particolarmente rilevanti come settori per le esportazioni complessive della Lombardia, di cui rappresentano rispettivamente il 10,6% e il 17,1%.

Milano

Anche per Milano le previsioni di Pil per il 2025 sono riviste al ribasso. Si prospetta una crescita del +1% nel 2025 (a gennaio si stimava un +1,2%), poco al di sopra della media regionale (+0,8%). Lo stimolo arriverà nuovamente dai servizi, in particolare quelli alle persone (commercio, turismo e ristorazione), mentre i servizi alle imprese daranno un minor contributo, coerentemente con una manifattura ancora in fase stagnante, complice la sua forte propensione internazionale. Continuerà, a ritmi superiori rispetto al Pil, la crescita occupazionale, +1,6% nel 2025.

L’esposizione della manifattura milanese è pronunciata verso gli Usa con l’11% delle esportazioni metropolitane lì dirette nel 2024 (più della media regionale), per un valore di 6,4 miliardi di euro. Il grado di esposizione è particolarmente elevato per la moda (14%), che per altro rappresenta il 19% dell’export provinciale, così come per la farmaceutica, per cui il mercato americano vale il 14% ma su cui al momento non sono state imposte tariffe aggiuntive. Anche alimentare e apparecchi elettrici, pur rappresentando quote minori dell’export totale, hanno un’elevata esposizione (rispettivamente 14,7% e 17,8%).

Monza Brianza

Dopo un magro +0,2% nel 2024, per Monza e Brianza si prevede una ripresa del Pil nel 2025 in linea con quella lombarda, +0,8% (contro il +1% di gennaio). La manifattura continuerà ad essere penalizzata, con forti incertezze derivanti dall’innalzamento dei dazi, che potrebbero rallentare l’ottima performance delle esportazioni nel 2024. La crescita complessiva sarà quindi spinta dalle attività dei servizi. Sarà meno marcata la crescita dell’occupazione, +0,4%, di fatto rimanendo stabile rispetto agli ultimi due anni.

L’esposizione di Monza Brianza sul mercato americano è pari al 7,7% (per 1,1 miliardi di euro), poco sotto alla media regionale. Ci sono però differenze molto rilevanti tra i settori. Il farmaceutico ha il grado di esposizione più elevato, 13,9%. Gli Usa accolgono quote rilevanti anche delle esportazioni di meccanica e chimica (rispettivamente il 10% e l’8,8%), altri settori di specializzazione della provincia. Al contrario, l’importanza del mercato americano è solo del 2,7% per i metalli, che rappresentano la parte più consistente delle esportazioni di Monza Brianza.

Lodi

Nonostante una leggera revisione al ribasso, la proiezione del Pil di Lodi nel 2025 resta positiva, +1,5%, e nettamente superiore alla media regionale (a gennaio la proiezione era di +1,7%). L’espansione economica sarà spinta sia dai servizi che dalla manifattura, mentre si mostra relativamente più debole il mercato del lavoro, con l’occupazione prevista in rialzo dello 0,5% nel 2025, dopo una leggera contrazione nello scorso anno.

Rispetto al totale regionale, l’esposizione di Lodi sul mercato americano è decisamente inferiore, con 72 milioni di euro, che corrispondono all’1% dell’export provinciale (2,3% al netto dell’elettronica, che rappresenta ben il 57,2% delle vendite all’estero e ha un’esposizione pressoché nulla verso gli USA, 0,1%). Settori quali metalli, farmaceutica e meccanica, pur essendo più “dipendenti” dal mercato americano, valgono insieme meno del 10% dell’export provinciale.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Pavia

Dopo la stagnazione stimata per lo scorso anno, si prevede un’espansione dello 0,5% per il Pil pavese nel 2025, (+0,6% a gennaio), al di sotto della media regionale. Saranno i servizi a sostenere la crescita, mentre il valore aggiunto dell’industria rimarrà di fatto piatto, come accaduto nel 2024. Su questa provincia, inoltre, pesa significativamente il contributo negativo del settore delle costruzioni. Questi fattori si rifletteranno anche sulla debole crescita dell’occupazione nel 2025, +0,3%.

Il mercato di sbocco americano appare poco rilevante per l’export di Pavia, 2,8% del totale nel 2024 (130 milioni di euro), molto al di sotto della media regionale. L’esposizione agli Usa risulta significativa per l’elettronica (17,1%), che però vale solamente l’1,5% delle esportazioni della provincia. Considerando i settori più importanti per l’export pavese, la meccanica emerge come quello più esposto, con il mercato americano che vale il 6,4%. Al contrario, questa quota è pari solo all’1,1% per la farmaceutica, che rappresenta più di un quinto delle esportazioni provinciali.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!