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UNIMPRESA * BANCHE: «NUOVO RISIKO BANCARIO, SERVE STABILITÀ PER RAFFORZARE IL SISTEMA E GARANTIRE CREDITO ALLE PMI»


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13.26 – martedì 29 aprile 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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«Guardiamo con attenzione e senso di responsabilità a quanto sta avvenendo nel settore bancario italiano. Le operazioni straordinarie e il fermento che caratterizzano questo momento così intenso e frenetico devono rappresentare non solo un passaggio inevitabile, ma anche un’opportunità concreta per rafforzare il sistema finanziario del nostro Paese. L’auspicio di Unimpresa è che da questa fase possa emergere rapidamente un nuovo equilibrio, con assetti societari chiari e definiti. È fondamentale che le banche italiane restino solide, ben patrimonializzate, efficienti e guidate da azionariati stabili: solo così potranno continuare a svolgere pienamente il loro ruolo di motore dello sviluppo economico, garantendo credito alle imprese e supporto al tessuto produttivo.

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Per il mondo delle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, è essenziale poter contare su istituti affidabili, capaci di erogare finanziamenti in modo regolare, a condizioni sostenibili e senza incertezze legate a governance instabili. Un sistema bancario forte, radicato e competitivo è la migliore tutela non solo per la stabilità dei mercati, ma anche per il rilancio della crescita, degli investimenti e dell’occupazione». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Confidiamo che tutti gli attori coinvolti – istituzionali e privati – sappiano agire con lungimiranza, mettendo al centro non logiche speculative, ma l’interesse strategico dell’intero Paese.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, al centro di questo nuovo risiko troviamo la decisione di Mediobanca di lanciare un’offerta su Banca Generali, accompagnata dalla cessione dell’intera partecipazione detenuta in Generali. In parallelo, Unicredit ha avviato un’offerta pubblica su Banco BPM con uno sconto iniziale, aprendo la strada a una possibile aggregazione tra due tra i principali gruppi bancari italiani. Si aggiunge il riposizionamento di MPS, che prosegue nella sua strategia di rafforzamento e consolidamento, e il ruolo osservatore, ma potenzialmente attivo, di Intesa Sanpaolo e altri operatori di sistema.

In questo quadro, il rischio di un aumento della presenza straniera in asset strategici come Generali resta concreto e alimenta il dibattito sulle possibili contromisure da parte delle istituzioni. Negli ultimi mesi il sistema bancario italiano è stato interessato da una serie di operazioni straordinarie che hanno significativamente modificato gli assetti proprietari e aperto nuovi scenari competitivi. La combinazione di queste operazioni sta generando una fase di forte transizione, caratterizzata da incertezza proprietaria ma anche da potenziali opportunità di razionalizzazione industriale. L’esito finale dipenderà dalla capacità degli attori coinvolti di definire rapidamente assetti stabili e sostenibili, in grado di assicurare solidità patrimoniale, efficienza operativa e continuità nell’erogazione del credito all’economia reale.

1. Mediobanca – Banca Generali
Mediobanca ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto su Banca Generali, proponendo un’operazione basata sull’acquisizione della totalità delle azioni della società. In parallelo, Piazzetta Cuccia ha avviato la cessione della propria partecipazione storica in Assicurazioni Generali, dismettendo così una quota rilevante del Leone di Trieste. L’obiettivo strategico di Mediobanca è rafforzare la propria presenza nel private banking e nei servizi ad alta redditività, riducendo al contempo il peso della componente assicurativa nel proprio portafoglio.

2. Unicredit – Banco BPM
Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica volontaria su Banco BPM, con uno sconto iniziale dell’8,3% rispetto alle quotazioni di mercato. L’operazione punta a creare un secondo grande gruppo bancario italiano, per dimensioni e quote di mercato, in grado di competere su scala europea. L’aggregazione consentirebbe sinergie industriali e il rafforzamento patrimoniale, con effetti positivi sia sulla raccolta sia sull’erogazione del credito.

3. Monte dei Paschi di Siena (MPS)
MPS prosegue nel proprio percorso di consolidamento post-ricapitalizzazione. La banca senese ha confermato l’adesione all’operazione di dismissione della quota detenuta in Generali, riducendo la propria esposizione e focalizzandosi su una strategia di rafforzamento patrimoniale e crescita autonoma, in linea con gli obiettivi fissati dal Piano Industriale 2023-2027.

4. Il ruolo di Intesa Sanpaolo e altri operatori
Intesa Sanpaolo, pur non partecipando attivamente alle operazioni in corso, rimane un attore osservatore privilegiato. Il gruppo guidato da Carlo Messina mantiene una posizione di forza e potrebbe intervenire successivamente in operazioni di riassetto secondario. Analoga posizione viene assunta da altri operatori bancari e assicurativi italiani, mentre si segnala l’aumento dell’interesse di investitori esteri su asset strategici come Generali.

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