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Centrale solare da miliardi di dollari deve chiudere, il motivo è amaro


Negli Stati Uniti, nel deserto del Mojave, si trova la centrale elettrica Ivanpah, una struttura enorme un tempo considerata fiore all’occhiello nella produzione di energia solare. L’impianto, che si estende su un’area di 13 km², avrebbe dovuto fornire energia elettrica a 140.000 famiglie californiane. I costi per costruirla ammontano a 2,18 miliardi di dollari di cui 1,6 provenienti da aiuti statali.

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Si tratta del più grande impianto solare termodinamico al mondo. Quando fu concepita l’idea all’inizio del secondo decennio degli anni 2000, la centrale elettrica era considerata il futuro dell’energia solare, una svolta nel campo delle energie rinnovabili.

A differenza degli altri sistemi solari, la centrale Ivanpah era in grado di fornire elettricità anche di notte perché il calore veniva immagazzinato e rilasciato quando non c’era il sole.

L’impianto è composto da 300.000 specchi controllati da computer su 173.500 eliostati che catturano i raggi solari e li indirizzano verso tre torri dotate di serbatoi pieni d’acqua. Il calore generato dai raggi solari, indirizzati tramite il sistema di specchi, fa scaldare l’acqua che si trasforma in vapore azionando una turbina che genera elettricità.

Un’idea rivoluzionaria, ma alla fine l’impianto si è rivelato al di sotto delle aspettative, tanto che nel 2026 sarà chiuso. I motivi sono molteplici. Innanzitutto c’è una problematica relativa all’allineamento degli specchi, perché l’interazione di numerose parti mobili rendeva le operazioni complesse.

C’è poi la critica degli ambientalisti. La luminosità degli specchi attrae masse di insetti e di conseguenza molti uccelli. Secondo gli ambientalisti ogni anno a Ivanpah muoiono fino a 28.000 uccelli che finiscono letteralmente abbrustoliti poggiandosi sugli specchi resi incandescenti dal sole. Insomma una vera trappola mortale per i volatili.

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Il vero motivo della chiusura

Ma il vero motivo per cui l’impianto sarà probabilmente chiuso nel 2026 non sono né gli uccelli né i problemi tecnici e di funzionamento dell’impianto. Il vero problema è la tecnologia dell’impianto ormai obsoleta. L’energia solare termica è stata sostituita negli ultimi anni da un altro sistema utile a sfruttare l’energia solare, ovvero il fotovoltaico.

Costruire un impianto fotovoltaico è più economico perché i prezzi dei pannelli sono in calo da anni. Ma anche i costi di gestione sono minori rispetto ad un impianto con tecnologia solare termica. Grazie all’ulteriore sviluppo della tecnologia di accumulo, il fotovoltaico sta diventando sempre più flessibile e fornisce energia elettrica non solo durante le ore di sole superando quindi il limite che in precedenza aveva questa tecnologia.

Ivanpah non poteva più competere con questi prezzi e per questo motivo nel 2026 probabilmente verrà chiusa e smantellata. Si sta già discutendo sulla demolizione della centrale ubicata nel deserto del Mojave per lasciare spazio poi alla costruzione di un parco solare composto da migliaia di pannelli fotovoltaici. Una soluzione che piace a tutti, anche agli ambientalisti con gli uccelli che non vedranno più gli specchi come trappola.




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